Lo Scopo Della Chiesa
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       Lo scopo della chiesa

    Qual è lo scopo della chiesa? Perché viene rifiutato da alcune persone? Parliamo solo di un edificio, un certo movimento o una denominazione, quando trattiamo della chiesa? Certo di no, secondo come la Bibbia lo spiega. Ma diamo una occhiata ai alcuni versetti prima, che parlano di una situazione di cui si occupava l’apostolo Paolo e, per come la vedo personalmente, aveva a che fare con la chiesa.

    “Si ode addirittura affermare che vi è tra di voi fornicazione, una tale fornicazione che non si trova neppure fra i pagani; al punto che uno si tiene la moglie di suo padre! E voi siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio, perché colui che ha commesso quell’azione fosse tolto di mezzo a voi! Quanto a me, assente di persona ma presente in spirito, ho già giudicato, come se fossi presente, colui che ha commesso un tale atto. Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo insieme riuniti voi e lo spirito mio, con l’autorità del Signore nostro Gesù, ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù. Il vostro vanto non è una buona cosa. Non sapete che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta?
Purificatevi del vecchio lievito per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata. Celebriamo dunque la festa non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.”
(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)   1 Corinzi 5:1-8  

    Qui Paolo stava affrontando una situazione che era accaduta nella chiesa di Corinzi. Stiamo parlando di una chiesa qui, perché Paolo le chiamava già con questo nome nel capitolo 1 versetto 2.

    “alla chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.”    1 Corinzi 1:2,3
(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006).
   

    Quindi, vediamo che coloro che formano la chiesa sono stati “santificati” e “chiamati santi”. Questo è ciò che rende la chiesa una vera chiesa, o in altre parole, queste persone fanno la chiesa. Non è un edificio, o un qualsiasi gruppo che ha a che fare con una religione, ma queste esatte persone.

  

Gesù disse in Matteo 18:19,20

   “In verità vi dico anche: se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.”    Matteo 18:19,20

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

   Gesù sta nel mezzo di coloro che sono riuniti nel Suo nome. Quelli che lo sono veramente. Qui non stiamo parlando di persone che si limitano a proclamare il Suo nome, o che si riuniscono apparentemente nel Suo nome e che hanno qualche altro scopo, perché può anche capitare, ma stiamo parlando dei veri adoratori.

  Quindi, vediamo che coloro che formano la chiesa sono stati “santificati” e “chiamati ad essere santi”. Questo è ciò che rende la chiesa una vera chiesa, o in altre parole, queste persone fanno la chiesa.

   Da tutti questi versetti arriviamo alla conclusione che i credenti e niente altro formano la chiesa. Non sono semplicemente l’ordine ecclesiastico, pastori, diaconi e altri che lo formano, ma le persone nate di nuovo che proclamano il Suo nome. Tra loro ci saranno pastori, diaconi e altri, ma l’importante è che siano santificati come dice il versetto 2 di 1 Corinzi.

  •    La disciplina di Paolo

   Tornando a 1 Corinzi 5:1-8, vediamo che c’era una persona in quella chiesa che praticava la immoralità sessuale, avendo la moglie del suo padre. Vedendo la situazione, Paolo aveva deciso di consegnare questa persona a Satana.

   “Nel nome del Signore nostro Gesù, essendo insieme riuniti voi e lo spirito mio, con l’autorità del Signore nostro Gesù, ho deciso che quel tale sia consegnato a Satana, per la rovina della carne, affinché lo spirito sia salvo nel giorno del Signore Gesù.”    1 Corinzi 5:4,5        (Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

      Molte volte vediamo questo passaggio e pensiamo: “Cosa sta dicendo esattamente Paolo adesso? Che lui ha da fare con il Satana?” Certamente no. Ma da ciò che alcuni altri versetti della Bibbia dicono su Satana, concludiamo che questo passo ha che fare con le prove, perché Satana e colui che mette i credenti a prova ed è un tentatore, quindi ha da fare con le tentazioni. Paolo stava consegnando quella persona alle prove ed e molto probabile che con fare questa affermazione, che quella persona andava essere consegnata a Satana, lui si riferiva di mandarlo via dalla chiesa.

    Perché concludiamo che consegnare quella persona a Satana significa mandarla via dalla congregazione? Perché nei versetti successivi dello stesso capitolo, vediamo Paolo dire che un po’ di lievito fa lievitare tutta la pasta e di eliminare il lievito vecchio, quello che potrebbe contaminare il resto.

    “Purificatevi del vecchio lievito per essere una nuova pasta, come già siete senza lievito. Poiché anche la nostra Pasqua, cioè Cristo, è stata immolata.”     1 Corinzi 5.7

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

     Ovviamente qui non stiamo parlando di una persona comune che va in una chiesa, ma di un membro di una chiesa che suppostamente era un credente e si comportava in tale modo. Nel frattempo dobbiamo stare molto attenti se noi, come responsabili e leader di una congregazione, mandiamo via qualcuno. Questo atto deve avere uno scopo specifico e dobbiamo sapere cosa significa esattamente. Forse potrebbe essere applicato solo per un po’ di tempo su qualcuno o se quella persona aveva una particolare posizione nella chiesa e nello stesso momento viveva e si comportava non da un credente, allora probabilmente ha solo bisogno di essere rimosso dalla sua attuale posizione o risponsabilita nella chiesa, ma dovrà comunque avere ancora il permesso di visitare la chiesa come qualsiasi altra persona comune e dipendendo dal caso, di essere accettato e perdonato di nuovo dal resto dei credenti. Sarà importante comunque anche la attitudine e la maniera di reagire che avrà quella persona dopo essere colta nel fallo. Penso anche che più avanti Paul stava dicendo loro di perdonare quella persona e accettarla di nuovo, ma non è questo su cui noi ci centriamo. Ci stiamo centrando sul fatto che Paolo per dire che allontanava qualcuno della congregazione, diceva che lo consegnava a Satana. Come mai?

     Perché fuori dalla chiesa una persona non è protetta. È lì che si trova il terreno del nemico. È lì dove una persona è più esposta alle tentazioni e alle difficoltà. Non parlo della chiesa come luogo fisico, ma parlo della comunione che i credenti hanno tra di loro.

     La figura di Satana qui rappresenta prove e tribolazioni. È lui che tante volte li porta nella nostra vita. Se una persona sperimenta difficoltà o tentazioni, sarà per due ragioni. O perché quella persona li ha portati alla sua stessa vita o perché li ha portati il diavolo. Il secondo accade spesso nella vita dei credenti, anche se non sono esclusi anche dal primo. La Bibbia dice anche che nessuno può dire che Dio lo abbia tentato, ma se qualcuno è tentato, è a causa dei suoi propri desideri. Gesù disse a Pietro in Luca 22:31,32

    “Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano, ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli.”

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

     Vuol dire che Satana è colui che vuole tentarci e portare difficoltà e tentazioni nella nostra vita e il Signore lo sa e ci libera, se dimostriamo fede in quei momenti. Se ci arrendiamo, allora siamo quelli che vengono allettati dal male e stiamo seguendo I suoi desideri. Questi momenti sono in realtà con lo scopo di rafforzare la nostra fede. Ecco perché Dio li permette. Qualcosa che doveva essere cattivo, portato da Satana nella nostra vita, si rivela buono e utile, quando Dio opera nella nostra vita e noi Lo amiamo. Lode a Lui per questo! Vediamo qui come Gesù raccomanda a Pietro di rafforzare I suoi fratelli dopo la prova che stava per affrontare. Come mai? Perché sarebbe uscito forte da quella prova.

    “Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.”    1 Pietro 1:6,7

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

     In questo versetto vediamo come lo stesso Pietro parla di prove che mettono alla prova la nostra fede e in questo modo la rendono più forte. Se una persona sperimenta difficoltà o tentazioni, sarà per due ragioni. O perché quella persona li ha portati alla propria vita essendo sedotta dal peccato o perché li ha portati il diavolo. Il secondo accade spesso nella vita dei credenti, anche se non sono esclusi pure dal primo. La Bibbia dice che nessuno può dire che Dio lo ha tentato, ma se qualcuno è tentato, è a causa dei suoi desideri.

    Quindi ciò che Paolo decise di fare in questa situazione, fu di consegnare quella persona a Satana, in modo che potesse passare attraverso prove e difficoltà, se questo potesse aiutarlo, in modo che possa essere salvato in qualche modo nel giorno del Signore Gesù . In che modo Paolo lo avrebbe “consegnato” a Satana? Escludendolo dalla chiesa, mandandolo via da lì, così come dice 1 Corinzi 5:2: “E voi siete gonfi, e non avete invece fatto cordoglio, perché colui che ha commesso quell’azione fosse tolto di mezzo a voi!” (Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

    In questo capitolo di 1 Corinzi 5 vediamo discusso il tema del mandare via qualcuno dalla chiesa, siccome poi come abbiamo detto fa menzione di purificarsi dal vecchio lievito e alla fine dice di non mischiarsi con chi chiamandosi fratello e un fornicatore, un avaro, un oltraggiatore etc. (1 Corinzi 5:11) Dobbiamo sapere che questo viene fatto con i membri che hanno superato il limite e influenzano gli altri in modo non positivo. In questo modo non possono far parte della confraternita della chiesa (almeno per qualche tempo), poiché il nome di nostro Signore Gesù è santo e non può essere macchiato e disonorato.

    Sicuramente non stiamo parlando qui per qualcuno che ha fatto degli errori o sta avendo certi problemi, ma stiamo parlando del peccato che coinvolge l’immoralità o qualsiasi peccato che va oltre il limite.

Perché quella persona trovandosi nelle mani di Satana affronterà più prove del solito? Perché quando qualcuno è in chiesa, è protetto. È protetto dagli altri credenti, ma quando non lo è, è più esposto al mondo. Non lo dico per quando qualcuno è solamente fuori fisicamente dalla chiesa, ma per quando ha smesso di stare in una sottomisione della chiesa e ad avere comunione con gli altri fratelli.

    Personalmente non penso che funzioni sempre se qualcuno viene lasciato completamente indifeso nelle mani di Satana, ma in quella esatta situazione la chiesa non poteva più aiutare quella persona e dovevano togliere il male da loro, in modo che non influenzava le altre persone. Bisogna anche ricordare che questa persona non era un semplice peccatore, ma qualcuno che si definiva fratello nella fede e membro della chiesa. Hanno dovuto farlo, per proteggersi e con la speranza che passando atraverso dei momenti difficili aiutava in qualche modo quella persona.

In alcuni casi abbiamo bisogno di questo tipo di azioni verso gli altri, ma sempre con il giusto giudizio di Dio. Più tardi, quando Paolo scrive 2 Corinzi, vediamo che raccomanda loro di perdonare una persona e penso che abbia a che fare con lo stesso menzionato in 1 Corinzi.

     Ma il punto dove vogliamo arrivare di tutto questo è che fuori dalla chiesa quella persona non era protetta. Possiamo dire che nella chiesa si trova il campo di Dio e fuori dalla chiesa – lo spazio di Satana. Ciò significa che Dio sta solo nella chiesa? Certo di no. Lui è onnipresente e ovunque, ma guardandolo da un altro punto di vista, possiamo dire che molte volte e principalmente si manifesta nella chiesa.

 

  •    Che cosa è la chiesa?

    Per prima cosa dobbiamo sapere che cos’è una chiesa. Non è un edificio, poiché Dio ha detto che non abiterà in un tempio o in una casa costruita dalle mani dell’uomo. (Atti 7:48-50) Non è soltanto un gruppo religioso di persone o una denominazione, ma nelle scritture vediamo chiaramente che è un gruppo di persone che si riunisce nel nome di Gesù. Lui è lì in mezzo a loro. Parlo di un vero gruppo formato da veri credenti, quelli che pregano e lo adorano sinceramente e sono nati da Lui.

    Gesù disse in Matteo 18:19,20

   “In verità vi dico anche: se due di voi sulla terra si accordano a domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.”

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

    In questo versetto si dice che Egli è tra coloro che sono riuniti nel Suo nome. Sarà ridicolo nei giorni di oggi dire che un gruppo simile formato da due o tre persone può essere chiamato chiesa, guardando alcune mega chiese con grandi edifici e migliaia di membri, ma secondo la parola di Dio, Gesù può essere anche tra coloro che sono pochi, ma cercano la Sua gloria e il suo nome in modo sincero, adorandolo nello Spirito. Non ho nulla contro le grandi chiese e i grandi edifici. Se davvero glorificano Dio, allora ovviamente è qualcosa di molto buono e il Suo nome sarà conosciuto tra più persone, perché questo è lo scopo, che più persone possano conoscerlo e accettarlo, ma noi persone siamo abituati a misurare le cose da quanto sono grandi nei nostri occhi. Siamo sempre alla ricerca di ciò che è immenso e grande e di ciò che è più visibile.

    Ad ogni modo, qui non stiamo parlando di nessun gruppo di persone che si ribella e crea il proprio gruppo religioso o denominazione, ma stiamo parlando di coloro che sono riuniti nel nome di Gesù. E non si tratta solo di proclamare quel nome, ma di crederci davvero. Si tratta di coloro che sono sigillati, che hanno sperimentato la nuova nascita, di coloro che gli appartengono.

     Allo stesso modo, andare o semplicemente visitare un luogo o una chiesa cristiana, non ci rende cristiani. Abbiamo bisogno di avere una esperienza personale del pentimento con Lui. Allora faremo parte della chiesa del nostro Signore Gesù Cristo. Allora diventeremo una pietra viva che fa parte di quel grande edificio spirituale insieme a Lui che è la pietra angolare che sostiene tutto. Questa è la Sua chiesa.

     La chiesa che Egli ha stabilito, o in altre parole, il posto dove quelle persone che proclamano il Suo nome in Spirito e verità si riuniscono, è il luogo dove un credente è protetto spiritualmente. È un luogo sicuro e non dico che il nemico non possa venire a fare del male, ma è già un po’ più difficile che questo succeda, anche se lui comunque attaccherà. Ancora una volta non sto dicendo di essere solo fisicamente in una chiesa o tra i credenti, ma di esserci con il giusto atteggiamento e scopo. E questo c’entra con il ricevere il dono della nascita di nuovo e il pentimento e anche di avere una comunione con gli altri fratelli nella fede. Può anche succedere che anche se la persona è credente e nasce di nuovo, non sfrutta ancora della comunione e della relazione con il resto dei credenti. Anche questo in un certo senso non dà a quella persona il pieno beneficio di essere in una chiesa e di camminare con Dio. Sicuramente Dio può essere trovato ovunque e siamo invitati a cercarlo e proclamarlo ovunque, ma Dio si trova e si manifesta sopratutto nella chiesa, tra i credenti. È lì dove in un certo senso è molto più facile per noi trovarlo e avere comunione con lui.

  •     La protezione che offre la chiesa

   Possiamo vedere un buon esempio riguardo a questo in Matteo 21:33-42

   “Udite un’altra parabola: c’era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l’uva e vi costruì una torre; poi l’affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. Quando fu vicina la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai vignaiuoli per riceverne i frutti. Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono.

Da capo mandò degli altri servi, in numero maggiore dei primi; ma quelli li trattarono allo stesso modo. Alla fine mandò loro suo figlio, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio”.

Ma i vignaiuoli, veduto il figlio, dissero tra di loro: “Costui è l’erede; venite, uccidiamolo. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. Quando verrà il padrone della vigna, che farà a quei vignaiuoli?

Essi gli risposero: “Li farà perire malamente, quei malvagi, e affitterà la vigna ad altri vignaiuoli i quali gli renderanno i frutti a suo tempo.”

Gesù disse loro: Non avete mai letto nelle Scritture: “La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri?”

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

    Possiamo vedere da questa parabola come il proprietario di un terreno piantò una vigna e fece attorno una siepe, scavo una bucca e costrui una torre. Sappiamo che questo proprietario terriero rappresenta Dio, perché è Lui che possiede tutto – la terra, la vigna, che in questo caso potrebbe rappresentare la chiesa (che è composta da un gruppo di persone, e dovrebbe portare frutto al Suo regno) e anche noi credenti, che stavamo vagando senza fare nulla di davvero utile, ma nella Sui grazia, Lui ci ha salvato e ci ha affidato l’amministrazione di una parte del Suo regno , se così si può dire. Ovviamente questa parabola è stata detta riguardo ai Giudei, ma vedendo come continua la parabola, si nota che non hanno colto lo scopo per qui li era affidata la vigna e di conseguenza non hanno reso il frutto richiesto da loro. Come vediamo in alcuni versetti che seguono la parabola, si dice che siccome loro (i Giudei) non portavano frutto, Lui andava ad affitare la Sua vigna ad altri vignaioli che gli andavano a rendere i frutti a suo tempo. E si riferisce a noi parlando degli altri vignaioli.

     Dobbiamo sapere che Dio opera sempre secondo la stessa maniera e modello. Se ha operato e ha richiesto quelle cose dagli Ebrei in quel tempo, opererà allo stesso modo oggi con noi. Richiederà frutti da noi. Questa vigna rappresenta la chiesa. In quel tempo era formata dal gruppo di persone che avrebbero dovuto portare frutto e questi erano gli ebrei e in questo tempo rappresenta noi credenti come il gruppo di persone che forma la chiesa, che dovrebbe portare frutti per la Sua gloria. Questo è richiesto da ogni chiesa e comunità dei nostri giorni.

     Vediamo che questo proprietario terriero ha costruito una torre e ci ha messo una siepe intorno. Tutto questo rappresenta una protezione. La torre è quella che viene utilizzata per sorvegliare se c’è qualche pericolo in avvicinamento. Questa è l’opera della chiesa. È una protezione per il credente. Non soltanto perché lui si trova fisicamente dentro, ma perché in essa ci sono cristiani che si prendono cura uni degli altri e sono in comunione tra loro e in questo modo offrono protezione e sicurezza che ovvamente viene sempre della forza che Dio da.

    Noi credenti non possiamo essere contro l’istituzione chiamata chiesa. Essa e vera ed esiste perché Dio l’ha stabilita e creata con uno scopo. Ci sono ovviamente chiese buone e forse altre chiese non così buone, ma dobbiamo appartenere a una, perché questa è la strada giusta. Potrebbe essere una chiesa di 5 membri o una chiesa di 10.000 membri, ma dobbiamo appartenere ad una. È perché abbiamo bisogno della comunione con gli altri fratelli nella fede e a volte avremo bisogno anche del loro aiuto. Dobbiamo stare attenti se comunque quella chiesa non predica una sana dottrina e la vediamo deviare da ciò che è giusto. Non sto parlando di alcuni errori e difetti che troviamo in alcuni membri o nel pastore (perché nessuno è completamente perfetto), ma di un deviamento serio.

    La chiesa dovrebbe essere come quella città sulla collina che risplende di luce in mezzo alla oscurità totale che questo mondo offre. Oscurità in cui le persone non possono vedere Dio e la sua verità. Ecco perché la chiesa è lì, in modo che possano vedere qualcosa. All’interno della chiesa è dove si suppone che Dio si muova e mostri completamente la Sua verità attraverso il Suo potere e la vita dei credenti. Questo è il Suo campo e casa. E fuori c’è il campo del diavolo, perché è il principe di questo mondo.

    Non sto limitando il potere di Dio dicendo questo. Ovviamente Lui è ovunque e il suo potere è illimitato, ma Lui manifesta il Suo potere attraverso la vita dei credenti e questa è un componente necessario affinché possiamo crescere individualmente e come corpo, edificando ci a vicenda. È fatto che sia in questo modo, in modo che possiamo stare insieme. La Bibbia parla della pecora smarrita che ha lasciato il resto del gregge (Luca 15:3-6) Un credente da solo non sarà completo e troverà molte difficolta e lotte, e rischierà molto, se non tutto. 

    Qualcuno che lascia una chiesa, (si puo succedere per circostanze diverse, perché cambia luogo o per qualche altro motivo), deve assolutamente trovare un altro gruppo a cui unirsi. Anche se qualcuno per qualche motivo sta in rapporti non buoni con quel luogo o chiesa, certamente non può avere questi stessi rapporti con tutte le chiese e deve trovarne un’altra. Se qualcuno in qualche modo ha dei situazioni simili con tutti i posti, allora sicuramente ha un problema e ha bisogno di esaminare se stesso. Il fatto che troviamo errori in alcuni dei gruppi, non significa sicuramente che tutti siano da biasimare e ripeto che potrebbe non esserci un luogo completamente perfetto, dove tutti i membri e i pastori saranno perfetti. Quando vediamo errori radicali nella dottrina o qualcos’altro è una cosa, e quando vediamo certi sbagli o errori è un’altra.

     Abbiamo bisogno di discernere bene e anche di esaminare le nostre motivazioni e la nostra stessa vita. E dobbiamo ricordare che non tutti i membri di una certa chiesa saranno veri credenti. Lo vediamo nella parabola del grano e della zizzania, dove le zizzanie furono seminate tra il grano. (Matteo 13:24-30)

     Molte volte, se non tutte, vedremo una chiesa in mezzo alla chiesa, il che significa che il gruppo dei veri credenti sarà solo una parte di tutti i membri di quella chiesa. Solo per il fatto che qualcuno visita una chiesa, non lo rende un credente, ma ciò che lo rende tale è il tocco di Dio nella sua vita e la nuova nascita. Così come le persone che sono andate a studiare teologia in un seminario biblico e dopo aver conseguito anche una laurea con cui possono diventare pastori e aprire le proprie chiese. Questo sicuramente non li rende pastori agli occhi di Dio. Le persone potrebbero essere rispettate, stimate ed avere una posizione agli occhi delle altre persone, ma Dio potrebbe avere un’opinione diversa su di loro. Ciò che è veramente importante è rispettati e stimati da Dio. E con questo non togliamo dal mezzo lo studio in un seminario biblico e il diploma el pastore, ma il più importante come abbiamo capito e la vocazione personale di Dio. Tutto questo va bene, ma ciò di cui stiamo parlando è di appartenere davvero alla chiesa. E questo può succedere se qualcuno appartiene a Lui, se qualcuno nasce di nuovo.

    Solo per il fatto che qualcuno visita una chiesa, non lo rende un credente, ma ciò che lo rende tale è il tocco di Dio nella sua vita e la nuova nascita.

    Quello che dico con tutto questo, è che ogni persona che è un vero credente ha bisogno di una comunione con il resto dei membri della chiesa. Ho personalmente bisogno di ascoltare un sermone del pastore e un consiglio o ammonimento da alcuni dei miei fratelli, così come loro hanno bisogno di me. Abbiamo tutti bisogno l’uno dell’altro, in modo da poter vivere perfettamente uniti nell’amore come un unico corpo. Una mano non è nulla senza le gambe che la portano nel luogo in cui verrà utilizzata. Lo stesso con le gambe. Non sono niente senza la mano.

    “Ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che e il capo, cioè Cristo. Da lui tutto il corpo, ben collegato e ben connesso mediante l’aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell’amore.” Efesini 4:15,16

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

Abbiamo tutti bisogno l’uno dell’altro, in modo da poter vivere perfettamente uniti nell’amore come un unico corpo. Una mano non è nulla senza le gambe che la portano nel luogo in cui verrà utilizzata. Lo stesso con le gambe. Non sono niente senza la mano.

  • Il fondamento della chiesa

    Tutti noi che crediamo siamo come pietre viventi che si uniscono per costruire questa chiesa spirituale e costruire per la Sua gloria.

     “Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini ma davanti a Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo. Infatti si legge nella Scrittura: “Ecco, io pongo in Sion una pietra angolare, scelta, preziosa, e chiunque crede in essa non resterà confuso”.”               1 Pietro 2:4-6

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

     Vediamo che noi siamo quelle pietre e Lui è la pietra angolare principale, quella che trattiene tutto. La nostra vita deve essere basata su di Lui. La chiesa deve essere fondata su di lui.

Vediamo un altro passaggio in Matteo 16:13-18

     “Poi Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dice la gente che sia il Figlio dell’uomo? Essi risposero: “Alcuni, Giovanni il battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti”

Ed egli disse loro: “E voi, chi dite che io sia?”

Simon Pietro rispose: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”

Gesù, replicando, gli disse: “Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere”.”

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

     Qui in questo passo vediamo una delle più grandi confessioni che possa fare un uomo, ed è confessare che Gesù è Cristo. Non si tratta solo di parole, ma di confessarlo con fede. Ai nostri giorni la verità è che quasi tutti lo sanno già e questa potrebbe non essere un’affermazione così impressionante, ma se torniamo a quel tempo a cosa significasse in quel momento davvero, vediamo che era una affermazione molto profonda e con molto significato. Speriamo di poter capire questo oggi nella stessa maniera che Pietro ha capito e ad avere la stessa rivelazione che lui ha avuto in quel tempo. Ha confessato che Gesù è Cristo, il Figlio del Dio vivente. Il significato di Cristo è il Messia o l’Unto, e fu Colui che gli ebrei aspettavano da tempo. Quello che li avrebbe liberati della loro schiavitù e gli avrebbe dato la Salvezza che Dio ha promesso loro. Era la loro speranza più importante e preziosa. Non era facile solo dichiarare che qualcuno è il Messia in quel momento. Proclamare ciò nel modo o nel tempo sbagliato poteva essere considerato una bestemmia e punito con la morte. Con questo detto, Pietro con altre parole disse che Gesù era la risposta che stavano aspettando, che era tutto nella sua vita. Che Lui era il più importante.

    Riflettendo allà luce di tutto questo dobbiamo chiederci: è Gesù la speranza più preziosa per noi? È Lui quello in qui abbiamo trovato la risposta della nostra vita? Il più importante, quello che da senso a tutto. Perché questo significherebbe oggi, comparandolo con la rivelazione che Pietro ha avuto Gesù è Cristo. Lo stesso per rivelazione noi capiamo che Gesù è tutto per noi e il più importante. Queste cose non possono essere imparate da nessuno, ne da niente altro, cioè ne da carne o sangue, così come lo dice la scrittura. Dobbiamo cercare una risposta a questa domanda, sul chi è Gesù per noi.

     Questo è il posto che Dio dovrebbe prendere nella nostra vita. Nei giorni di oggi significherebbe questo. È come se qualcun credente dicesse che Gesù è la risposta della sua vita, che è tutta la sua speranza e il più importante di sempre. Questo si può dire e veramente credere solo per questa rivelazione ricevuta dal Padre, la stessa che ebbe Pietro. Molte persone lo proclamano, ma non ci credono. Perché è Dio stesso che deve spiegarlo e rivelarlo al nostro cuore e alla nostra anima. Solo così potremo capire. Dobbiamo cercare questo tipo di convinzione. La maggior parte degli ebrei oggi, comunque, non crede in Gesù come Messia, proprio perché non ha ricevuto questa rivelazione dal Padre.

    Gesù disse che su questa pietra, si questo tipo di rivelazione avrebbe costruito la Sua chiesa. Lo disse a Pietro, perché ha avuto la rivelazione che Gesù è il Figlio del Dio vivente, che è Cristo. Penso che quando Gesù disse che su questa roccia avrebbe costruito la Sua chiesa, si riferisse più alla rivelazione che alla persona. La chiesa, così come la nostra vita, deve essere fondata sulla rivelazione che Gesù è Cristo, che è il Messia, il più importante della nostra vita. Disse anche che le porte dell’Ades non avrebbero prevalso contro di essa. Questo sarà solo se siamo fondati su Gesù. Da questo vediamo che una chiesa deve essere fondata su Cristo.

     La chiesa secondo la Bibbia è la sposa di Cristo. Lui la lavò con il Suo sangue. E al Suo ritorno, Lui si aspetta che lei sarà pronta e senza alcuna macchia o ruga. Ed Egli è impegnato a perfezionare la Sua opera in lei, in modo che lei (la chiesa) possa essere pronta in tale modo per la Sua venuta.

     “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l’acqua della parola, per farla comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile.” Efesini 5:25-27

(Bibbia da studio Nuova Riveduta 2006)

    Come vediamo qui c’è una comparazione tra l’amore che un marito ha per la sua moglie e l’amore che Cristo ha per la chiesa, perché questo è l’amore perfetto. L’amore che Lui mostra alla chiesa e la cura che ha per lei. Questo è per noi. Intendo per coloro che hanno creduto nel Suo nome e sono nati da Lui.

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