Il giovane ricco

Pubblicato il 30 aprile 2022 alle ore 23:25

      Andiamo a vedere un passaggio che si trova in Matteo 19:16-22. È la storia del giovane ricco.

     “Ed ecco, un tale gli si avvicinò e disse: «Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?» Gesù gli rispose: «Perché mi interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». «Quali?» gli chiese. E Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso».

E il giovane a lui: «Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?» Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi». Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni.” Matteo 19:16-22

      Molte volte leggiamo la storia del giovane ricco e ci chiediamo perché Gesù gli ha risposto in quel modo? Perché gli ha dato questa risposta che sembrava così difficile per lui? A molti altri ha fatto un invito diverso o semplicemente ha detto loro di seguirlo, ma sembra che abbia reso così difficile le cose per quest'uomo, dicendogli di vendere tutto, di darlo ai poveri e di seguirlo. Qualcosa che anche se noi fossimo al suo posto, considereremmo qualcosa di difficile da fare. Ma prima di concentrarci su questa parte dobbiamo anche vedere altri fattori che potrebbero aver indotto Gesù a rispondergli in questo modo. Uno di questi è che il giovane ricco sembrava un uomo che già si considerava abbastanza buono per il resto dei cieli. Lui anche sapeva che gli mancava qualcosa e probabilmente non era del tutto sicuro di avere la vita eterna e per questo chiese a Gesù come ottenerla. Se la nostra intenzione è a provare ad ottenerla in modi diversi o a guadagnarla da soli, con le nostre proprie forze come probabilmente ci stava provando il giovane ricco fino a quel momento della sua vita, non saremo mai veramente sicuri di avere la vita eterna. Alla risposta di Gesù di osservare i comandamenti, disse subito che aveva già osservato tutto dalla sua giovinezza.

     Possiamo fermarci un momento e meditare su questo. Nessuno è davvero in grado di osservare tutto specialmente prima di conoscere Gesù e ricevere la salvezza come nel caso di quest'uomo. Parlo di qualsiasi persona comune. Sì, ci sono persone che si considerano buone, ma nessuno lo è davvero, come la Bibbia ci dice in Romani 3:10.

“Com’è scritto: «Non c’è nessun giusto, neppure uno.”

      Ciò che in realtà impedisce alle persone di conoscere Dio e di pentirsi è questo, che già si stimano brave persone. Gesù invece è venuto per i malati, perché loro hanno bisogno del medico, e non quelli che sono sani (Matteo 9:12, 13).

     Quelli che sono sani, cioè quelli che pensano già di essere giusti, non ne hanno bisogno. Sarà difficile per loro riconoscere il loro bisogno. Possiamo dire che il giovane ricco era uno di loro. L'altra cosa è che ha chiesto a Gesù cosa bisogna fare per ottenere la vita eterna. Sappiamo che non c'è niente che si possa fare riguardo a questo. È ciò che la Bibbia dice. Sì, ci sono cose che si possono fare dopo che qualcuno ha ricevuto la salvezza, ma parlando della salvezza stessa, c'è un solo modo, ed è attraverso il sacrificio che Gesù ha fatto sulla croce.

     “Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi: è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti;” Efesini 2:8, 9

     Qui in questo versetto vediamo che dice espressamente che siamo salvati per grazia e non per opere, non per qualsiasi cosa possiamo fare. È un'opera di Dio. Lui la compie, noi dobbiamo solo chiederlo con fede.

     Allora, perché Gesù ha risposto così al giovane ricco, dicendogli di vendere tutto e darlo ai poveri? È perché gli rispose di conseguenza al modo in cui lui gli fece la domanda. Lui chiese a Gesù che cosa può fare di buono, per avere la vita eterna (Matteo 19:16). “Vuoi che ti dica cosa bisogna fare? Te lo dirò allora e vedrai quanto è difficile se tu vuoi guadagnare la salvezza con le proprie forze”. Possiamo supporre che è questo ciò che Gesù intendeva quando gli rispose dicendogli cosa bisognava fare.

     Sappiamo comunque che è impossibile a fare qualcosa per ottenere la salvezza. A volte le persone si centrano su ciò che i cristiani stanno facendo, sul loro stile di vita, su come vivere il cristianesimo e non su come l'hanno ricevuto. Le persone potrebbero essere stupiti e impressionati dal modo in cui alcuni credenti trattano gli altri, da quanto sono stati bravi e da come gestiscono alcune situazioni e dal modo in cui perdonano, senza rendersi conto però che tutto questo punta a Cristo. Che se sono tali persone oggi, è a causa di Gesù, è a causa della salvezza che hanno ricevuto e della sua opera di redenzione. Questo è ciò che dovrebbero fare anche i cristiani. Dovrebbero vivere nel modo, di essere in grado di risvegliare l'interesse alle persone, di provocare loro la sete verso questo tipo di vita, e quando sono chiesti sulle ragioni per cui si comportano in questo modo, dovrebbero rispondere che la ragione è Gesù. Ecco perché i credenti sono il sale della terra. Ciò che è molto importante, è che loro puntano e fanno vedere Gesù alle persone, Colui che è la fonte della vita.

     Quindi vediamo che il giovane ricco voleva riceverlo in un modo diverso, con le opere, con qualcosa che lui poteva fare, poiché probabilmente era abituato a ottenere ciò a cui mirava nella vita e si considerava anche abbastanza bravo visto tutto ciò che aveva ottenuto. Gesù invece, conoscendo il suo cuore, gli chiese qualcosa che gli sarebbe stato davvero impossibile e difficile da fare. Lui gli disse: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi.”

      In realtà con dire questo Lui voleva portarlo in una condizione in cui potesse dire: “non posso, è difficile”. E così accadde, ma invece di andarsene, il giovane ricco doveva andare da Gesù e pentirsi dicendo che non è capace di farlo con le sue proprie forze. Gesù voleva fargli vedere la sua incapacità, perché lui già pensava di poter fare tutto per le sue forze e di essere una brava persona. Probabilmente doveva rimanere e dire: “Gesù, io non riesco, non ce la faccio da solo”. La risposta di Gesù era data secondo la domanda che ha ricevuto, era secondo come il giovane ricco si era avvicinato a lui. “Stai chiedendo cosa puoi fare, beh, ti dirò cosa puoi fare. Ti dirò come potrebbero vivere alcune delle persone che credono in me – rinnegando se stessi, il loro tempo libero, vivendo nella carestia, nella persecuzione, e vedrai quanto è difficile a vivere così. Vedrai che nessuno è capace di vivere in questo modo con le proprie forze.” Possibilmente Gesù voleva dirgli questo con la risposta che gli aveva dato “se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi”. Le persone che vivono in questo modo, conoscono la salvezza, perché ce l'hanno e non l'hanno cercata solo a proprio vantaggio, come probabilmente stava facendo il giovane ricco. Tutti noi possiamo avere un atteggiamento simile. Non tutti coloro che credono in Gesù, ovviamente, vivono sempre in una negazione cosi. Alcune persone potrebbero vivere nell'abbondanza e nelle ricchezze, ma non aggrappandosi ad esse. Paolo ha detto di aver imparato a vivere in ogni situazione attraverso Cristo che lo fortifica. Sia essere saziato che ad aver fame, sia abbondare e soffrire bisogno (Filippesi 4:12, 13).

     Il giovane ricco probabilmente non fece tutto il resto come pensava, ma Gesù gli disse qualcosa che sapeva che lui non era in grado di fare. Gli parlò di pure di qualcosa che in realtà è il frutto e il risultato che il Vangelo porta a volte nella vita di qualcuno. Gli parlò di questa abnegazione che si può vedere nella vita di coloro hanno il vangelo in sé. Ci sono persone che lo fanno davvero per il Vangelo, o sono disposte a fare altre cose come subire persecuzioni o essere missionari in qualche luogo lontano o addirittura essere disposte ad amare i loro nemici. Tuttavia, la vita e il chiamato non è uguale per tutti, dipende dalla vocazione di ciascuno. Queste sono cose che se chiedi a qualcuno in generale, quasi tutti diranno che è qualcosa di difficile da fare. Questa è la differenza tra coloro che hanno veramente ricevuto e creduto nel vangelo e coloro che ascoltano soltanto. Il vero vangelo ti farà sempre rinunciare o fare qualcosa che non avresti fatto in altre circostanze. Questo è ovviamente prodotto dall'amore di Dio nella vita delle persone. Questo non è un modo per essere salvati, ma il risultato di essere salvati e dell'aver ricevuto il vangelo che avviene mediante la fede e il pentimento. Qualcosa che il giovane ricco aveva mancato visto che cercava di ottenerlo facendo qualcosa di buono. È come che lui lo voleva al contrario, facendo le buone azioni prima e ricevendo poi la salvezza, che non è l'ordine giusto.

     Con questo intendo dire che Dio inizia a richiedere la maggior parte delle azioni, dopo che uno riceve la salvezza. Sto dicendo la maggior parte di loro, e questa è una parte enorme, e ci riferiamo alle buone azioni dei quali sono aiutare qualcuno o diffondere il vangelo, perché ciò che Egli potrebbe ovviamente richiedere in un certo modo da noi prima che riceviamo la salvezza, è pregarlo, leggere la sua parola, chiedergli pentimento ed entrare nella nostra vita. Non so nemmeno se possiamo aggiungere questi all'altro gruppo di azioni. Queste comunque sono cose che ci dovrebbero accompagnare lungo tutta la nostra vita cristiana. Non dobbiamo fare nessun altra azione o fare un passo ulteriore se non siamo certi e sicuri di aver ricevuto la chiamata da parte da Dio e il più importante – la Sua salvezza. Ciò che è importante, è che tutto questo sia fatto per fede.

     Perché allora Gesù gli ha dato una tale risposta al giovane ricco, dicendogli che deve fare qualcosa? Perché in questo modo lui potrebbe rendersi conto quanto difficile è, a compiere qualcosa per essere salvati. Non avrebbe più pensato di essere capace a fare qualcosa. Avrebbe potuto probabilmente tornare e dire: Gesù, non sono capace, perdonami. Non sono così buono come pensavo.

      Ricevere Gesù è libertà. Egli solleva i nostri pesi. Ci dà una nuova vita. Non è difficile sopportare ciò che ci dice di fare quando siamo uniti a Lui. Il cristianesimo non è solo fare cose o osservare i comandamenti. Il nucleo principale del cristianesimo è conoscere Gesù. Allora qualcuno comincerà anche a osservare la sua parola e a rinunciare alle cose.

     Il messaggio principale di questa storia non è rinunciare ai nostri soldi o ad altre cose. Il messaggio principale è sapere che non possiamo fare ciò che Gesù ci chiede da soli. Ciò che Lui chiede a ciascuno è ovviamente basato sulla scrittura, ma è particolare per ogni uno. Per noi è impossibile a mettere questo in pratica, ma per Dio è possibile. Perciò dobbiamo stare con Lui. Non possiamo essere persone buone e devote per noi stessi. Ecco perché alla fine del racconto i discepoli chiesero: “Chi dunque può essere salvato?” e Gesù disse loro che “Agli uomini questo è impossibile, ma a Dio ogni cosa è possibile” (Matteo 19:25, 26), nel senso che questo è possibile solo con Dio. La questione è avere una vita eterna e una vita in abbondanza. Possiamo immaginare quanto buono è questo?

     Molte volte vediamo prima gli ostacoli delle cose a cui dobbiamo rinunciare o abbandonare se vogliamo vivere in modo cristiano, ma io credo che è al contrario. Per prima cosa dobbiamo conoscere Gesù. Credere in Lui e pentirsi, riconoscere che da soli non c’è la facciamo e non siamo sufficientemente buoni. Il resto verrà dopo. Molte persone vedono solo le cose a cui devono rinunciare e questo le scoraggia e per questo motivo non vogliono avvicinarsi al cristianesimo.

    Ma cerchiamo prima di conoscere Gesù, di conoscerlo davvero nel nostro cuore, di leggere la sua parola. Proviamo prima questo e poi decidiamo se farlo o no, seguirlo o no. Lui sta prima chiedendo il nostro cuore e la nostra fede.

     Per questo ha risposto in questa maniera al giovane ricco. Per fargli capire che non è proprio come pensava e che da solo non può fare nulla. Così facendo, gli ha dato la possibilità di tornare più tardi con una attitudine e un'idea diversa di sé, e in questo modo di affrontare la situazione in modo diverso. Probabilmente sarebbe diventato più umile e si sarebbe pentito. In uno dei vangeli si dice che Gesù lo amo e gli disse quello che doveva fare.

    “Gesù, guardatolo, l’amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va’, vendi tutto ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».” Marco 10:21

     Gesù ci dice cose che a volte potrebbero frantumarci perché ci ama e vuole portarci sulla retta via. Non c'era altro modo per quell'uomo di ricevere una vita eterna, se prima non si rendeva conto che non può ottenerla con qualcosa che lui può fare. Nemmeno soltanto dargli la risposta "è per fede" probabilmente avrebbe avuto effetto su di lui, ma piuttosto qualcosa che gli avrebbe mostrato quanto sia incapace e gli avrebbe potuto comunque portato ad avere fede.

    Quello che Lui ci dice è per il nostro bene. Lui non vuole rifiutarci o metterci da parte. Ci sta dando un'opportunità. Dobbiamo solo esaminarci alla luce di ciò che ci sta dicendo e non scoraggiarci, se ciò che sentiamo a volte sembra duro per noi. È per il nostro bene. Dobbiamo solo sapere che ciò che è impossibile agli uomini, è possibile con Dio.

 

 


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