Questo articolo ha da fare con certe profezie che si trovano nella Bibbia riguardo agli ultimi tempi e al coinvolgimento di Israele in essi. Questo argomento viene spesso discusso oggigiorno, visto gli ultimi conflitti in cui Israele è coinvolto. Gesù era nato nel Betlemme, Giudea. Giudea prese nome dalla tribù di Giuda, una delle dodici tribù della Nazione d’Israele. Certo che Gesù morì per poter salvare tutti quanti che credono in Lui, non importando la loro razza, ma tuttavia, Lui fu prima mandato alla Sua nazione – Israele (Matteo 15:24). Anche se la maggior parte di loro non accettò il Suo messaggio, Lui fu nato lì e visse lì per un proposito. Nonostante gli sbagli e le carenze che la Nazione di Israele ebbe verso Dio, Lui ancora si rivolge a loro e il Suo desiderio per loro è che un giorno possano arrivare alla vera conoscenza di Lui. Dio compie le Sue promesse e se Lui ha promesso che li porterà fino alla fine verso la Sua gloria, e che un giorno loro lo conosceranno, Lui lo farà. La Bibbia dice che comunque un residuo d’Israele sarà salvato (Romani 11:1-5). Saranno soltanto quelli che avranno creduto in Lui. Loro saranno salvati per grazia, perché avranno creduto in Lui come il loro Salvatore, e non perché appartengono per linea di sangue alla Nazione d’Israele. Apostolo Paolo diceva che non tutti i discendenti d’Israele sono Israele (Romani 9:6).
Se oggi noi credenti sosteniamo il popolo d’Israele, non significa che stiamo indietro e sosteniamo le loro idee e politica, ma che crediamo nelle promesse di Dio, che un giorno loro lo conosceranno, pentendosi ed accettando Cristo. Possiamo vedere la mano di Dio indietro la loro storia. Vediamo come attraverso tanti ostacoli e disperazioni nei quali loro si trovavano, Dio li preservava e proteggeva. A volte pure in modo miracoloso. Lui li vuole preservare e proteggere, non per quello che loro sono, ma perché è fedele alle Sue promesse, non perché loro sono stati fedeli o giusti finora, ma perché Lui vuole che un giorno loro si ravvedano. Perciò Lui li protegge. Questa è la misericordia di Dio, e quelli che oggi crediamo in Lui, possiamo dire che lo stesso vale pure per noi, pure se noi non siamo discendenti del Suo popolo. Noi non siamo Israele, ma Lui ha mostrato misericordia verso noi e ci ha protetto perché voleva che un giorno noi arrivassimo alla conoscenza di Lui.
Ora ci sono dei conflitti nel paese di Israele. Sono state continue guerre e conflitti da quando il paese è stato fondato di nuovo il 14 maggio 1948. Ciò fu un atto che tanti non credevano non fosse possibile e la Bibbia pure parla al riguardo nel (Isaia 11:11, Geremia 16:14-15). Ciò fu incredibile e al suo avvenimento sorsero dei dibattiti intorno a certe profezie al riguardo della fine dei tempi. Quelle profezie non furono possibili fino a che Israele esistesse come uno stato. Da quando è stato ristabilito come un paese di nuovo, una porta si apri per quelle profezie di adempiersi. Tanti teologi hanno suggerito che il fatto della fondazione dello Stato d’Israele potrebbe marcare un principio della fine così come la Bibbia la descrive.
Quando parliamo dell’arrivo della fine dei tempi e del compimento delle profezie, è chiaro che fino a che una profezia non si compie, nessuno può indicare esattamente il tempo in cui essa si adempirà. Delle cose che succedono intorno a noi, comunque, noi possiamo vedere dei segni che potrebbero indicare se siamo vicini a questi tempi. Gesù stesso ha detto che noi dobbiamo vegliare ed essere pronti e che nessuno sa l’ora e il tempo del suo arrivo (Matteo 24:36). Lui ci lasciò la parabola del fico che indica che vedendo i segni che succedono intorno a noi, noi potremmo sapere se siamo vicini ed essere pronti (Matteo 24:32-33). Dio percepisce il tempo in maniera molto più diversa di noi. Lui non è soggetto a esso ed è molto più grande. Noi invece siamo impazienti. Questa è la nostra natura. Quando vediamo che c’è un segno che potrebbe indicare qualcosa, noi vogliamo subito in seguito l’adempimento della profezia o pensiamo che la fine sia già arrivata. Col proposito Lui ha detto che non funziona in questa maniera.
Ci sono gente che, quando vede che niente succede subito, inizia a scoraggiarsi e perde addirittura la fede. Gesù parla di quelle persone come quei servi che, quando vedono che il loro padrone tarda a venire iniziano a ubriacarsi, vivere in dissolutezza e a trattare male gli atri servi.
45 Qual è mai il servo fedele e prudente che il [suo] padrone ha costituito sui suoi domestici per dare loro il vitto a suo tempo? 46 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà così occupato! 47 Io vi dico in verità che lo costituirà su tutti i suoi beni. 48 Ma se quel servo malvagio dice in cuor suo: “Il mio padrone tarda [a venire]”, 49 e comincia a battere i suoi conservi, e mangia e beve con gli ubriaconi, 50 il padrone di quel servo verrà nel giorno che non se l’aspetta, nell’ora che non sa, 51 e lo punirà severamente e gli assegnerà la sorte degli ipocriti. Lì ci sarà pianto e stridor di denti. (Matteo 24:45-51, enfasi aggiunta)
Il fatto che questo passo dice che quei servi videro che il loro padrone tardava a venire indica che conoscevano le profezie. Non erano gente qualsiasi. Sapevano che Gesù andava a tornare, ma siccome hanno interpretato male la questione della fine dei tempi, hanno perso la fiducia e hanno smesso di vegliare. La parabola ci dice che il loro padrone venne in ora che loro non si aspettavano e hanno pagato la conseguenza della loro scelta di non vegliare. Qui non parliamo di un singolo sbaglio o mancanza di attenzione che loro hanno avuto, parliamo di una scelta di vita. Noi dobbiamo avere fiducia in Dio ed essere pazienti d’aspettarlo. Perciò quando vediamo un segno di adempiersi dobbiamo vedere che Dio è fedele e compie la Sua parola passo dopo passo. Non dobbiamo reagire in un altro modo, ad essere impazienti e pretendere che subito qualcosa deve accadere.
Perciò quando parliamo delle profezie che si devono adempire e della fine dei tempi, non è come quando parliamo del resto della Bibbia. Pure se ci sono cose che tuttavia dobbiamo ancora comprendere, dal resto della Bibbia noi che crediamo in essa, ne possiamo parlare con piena certezza, perché abbiamo una relazione con il Signore e lo conosciamo. Quando parliamo degli eventi futuri, però, è diverso. Sì, possiamo parlare con certezza che Lui tornerà e che ci sarà un giudizio, ma in quanto a come esattamente esso occorrerà o quando - no. È no, perché a noi non è dato sapere (Matteo 24:36), e la Bibbia pure ne parla al riguardo. Dobbiamo e possiamo avvertire gli altri che ciò occorrerà e invitarli a prepararsi, ma non possiamo dirli esattamente come. E in questo modo perché deve essere accettato per fede.
Tornando all'argomento sull'Israele possiamo dire che esso è uno degli indicatori sulle profezie al riguardo dei tempi. Perché? Perché fu il paese menzionato di più nelle profezie della fine dei tempi.
“Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina.” (Luca 21:20)
“Quando dunque vedrete l’abominazione della desolazione, della quale ha parlato il profeta Daniele, posta in luogo santo (chi legge faccia attenzione!), allora quelli che saranno nella Giudea fuggano ai monti;” (Matteo 24:15-16)
Questi due passi sono dei capitoli 21 di Luca e 24 di Matteo che parlano entrambi del ciò che deve occorrere nel futuro e riguardo alla fine. Perché pensiamo che si tratta di un futuro? Perché parlano della seconda venuta di Cristo. Certo che qualcuno potrebbe dire che alcuni delle profezie si sono già compiuti e addirittura dire che tutto si è già compiuto, ma il menzionare della seconda venuta di Cristo (Matteo 24:30, Luca 21:27) ci porta sempre al pensiero che alcune delle cose di questi capitoli devono ancora avvenire. Le persone che credono che le profezie riguardo alla fine descritte nella Bibbia si sono già compiute si chiamano preteristi. Loro sono sempre dei credenti, però hanno questa opinione in particolare riguardo alle profezie. Da una parte loro potrebbero avere ragione che alcune cose descritte nel libro dell’Apocalisse si sono già parzialmente compiute.
Ripeto che, quando parliamo delle profezie e di cose future, non possiamo dire con certezza esattamente come e quando avverranno le cose e perciò è meglio affidarci alle scritture e a meditare sul ciò che essi dicono. Vediamo come questi due passi hanno da fare con Israele. Il primo parla di Gerusalemme e il secondo dell'abominazione della desolazione posta nel luogo santo. Tante persone interpretano questo con qualcosa di abominevole davanti agli occhi di Dio che viene posto nel luogo santo, il tempio, e credono che si tratta del tempio di Salomone che è stato distrutto e per cui c’è un piano di ricostruzione.
Mettiamo che per esempio se invece di Israele Dio avesse scelto un’altra nazione come Sua e per quella nazione sono state dette le stesse cose in quanto le profezie e la fine dei tempi. Immaginiamoci che la Sua Nazione fosse la Svezia, la Repubblica Checca, Romania o alcuna altra. Sì, nei tempi di Gesù, quasi tutte le nazioni furono coinvolte nelle guerre. Non è proprio così oggi. Dove più conflitti succedono costantemente è il Medio Oriente dove si trova pure Israele. Se queste profezie furono dette al riguardo di qualsiasi altra nazione che nel passato ha avuto delle guerre ma ora si trova nella pace, noi potremmo pure dubitarne un po’ al riguardo, e pensare che forse non si potrebbero avverare, ma qui in questo caso si tratta di Israele che si trova sempre in mezzo a qualche guaio. Ciò significa che, anche se i conflitti presenti non hanno da fare con la fine, quando un posto è caldo e spesso coinvolto nei conflitti, ciò potrebbe ripetersi nel futuro. Israele è sempre coinvolto in qualche situazione di conflitto, e qui io non sto dicendo chi potrebbe avere delle ragioni in queste guerre e chi no, ma sto soltanto affermando quello che la parola di Dio ci vuole dire.
Come abbiamo detto, se queste parole al riguardo della fine dei tempi sarebbero dette su qualsiasi altra nazione, potremmo dubitare, ma sono dette proprio di Israele. Come Gesù poteva saperlo tutto quel tempo fa? E non sto dicendo che il conflitto presente in cui si trova questo paese, è quello esatto che noi troviamo nel Matteo 24, sto solo dicendo che, se oggi c’è un conflitto, ciò potrebbe portare altri conflitti pure. Sì, Gerusalemme è stata circondata parecchie volte nel passato, ma il resto delle profezie non si è compiuto in quel tempo. Parlando anche del Matteo 24:15-16 dove si menziona “l’abominazione della desolazione” che è stata pure detta dal profeta Daniele da parte di Dio, possiamo vedere un altro aspetto di come le profezie si stanno rivelando.
Si parla della “abominazione della desolazione” posta in luogo santo. Ciò suggerisce che qualcosa di abominevole agli occhi di Dio che causa desolazione sarà posto in un luogo santo che corrisponde a qualcosa di santo, ed è ciò che dovrebbe essere messo lì. Questo viene interpretato da alcuni come qualcosa che sarà posto nel tempio di Dio e si dice che ha da fare con l’anticristo stesso che esalterà a sé stesso, altri dicono che potrebbe essere qualcosa altro. Comunque sia, se si tratta del tempio di Dio in Gerusalemme coinvolto in questa profezia, ci vorrà un tempio perché quello di prima è stato demolito dai romani nel 70 d.C. Si dice che ci siano comunque dei piani per ricostruirlo.
Un po’ di tempo fa, era quasi impossibile che questa profezia si compiesse perché nemmeno il paese d’Israele esisteva fino al 1948, quando fu ufficialmente fondato di nuovo. Vediamo che oggigiorno questa profezia non sembra così impossibile come un tempo fa. Ripeto che, quando si tratta di profezie riguardo alla fine e cose che non si sono ancora successe, noi non possiamo dire con esattezza come avverranno le cose, però ci sono dei fatti che non si possono ignorare e in base a questi possiamo trarre certe conclusioni e vedere se i tempi si avvicinano. Questi fatti sono come i fogli del fico del quale Gesù parlava nei vangeli. Quando vediamo che i rami del fico si fanno teneri e mettono le foglie, allora l’estate è vicina. Nello stesso tempo, quando vediamo certi segni ad adempirsi, allora la sua venuta è vicina. Certo che Lui vede il tempo in maniera diversa e non sappiamo il tempo esatto che deve passare prima che il tempo si compia. Quello che a noi potrebbe sembrare tanto tempo, a Lui magari non è così tanto, e possiamo considerare che alcuni degli eventi del libro di Apocalisse si sono già compiuti. Può essere anche che ci siano parecchi anni che devono pure passare perché tutto si compia. La questione è che non sappiamo con esattezza al quale punto del libro ci troviamo. Perciò dobbiamo essere pronti e a vegliare così come Matteo 24:42 ci dice:
“Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà.”
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