Cosa dice Dio riguardo all’essere fedeli nella Sua parola?

Pubblicato il 7 maggio 2024 alle ore 19:24

Vorrei condividere con voi un passaggio che ritengo importante e che ha dei insegnamenti per tutti noi. Cosa a volte potrebbe impedirci di crescere e avanzare nel Regno dei Cieli? Dico questo a coloro che desiderano crescere o cercano perlomeno una soluzione da Dio nella loro vita e vorrebbero conoscerlo di più.

Il brano che voglio condividere con voi si trova nel vangelo di Luca 16:10.

“Chi è fedele nelle cose minime è fedele anche nelle grandi, e chi è ingiusto nelle cose minime è ingiusto anche nelle grandi.” (Luca 16:10)

Qui vediamo che quando Gesù diceva questo, si rivolgeva particolarmente al gruppo religioso di allora, conosciuto come i Farisei. Loro avevano alcune qualità particolari ed erano conosciuti per il loro zelo verso Dio e per certe tradizioni che osservavano. Tuttavia Gesù discuteva spesso con loro. L'insegnamento che Lui voleva darli con il passo citato sopra arrivava dopo aver raccontato loro la parabola del fattore infedele. In questa particolare situazione Lui li diceva questo riferendosi più che altro alle ricchezze materiali e al denaro. La mia intenzione non è quella di estrarre questo passo dal suo contesto. Tuttavia, quando parliamo di ciò che è minimo, possiamo pensare a tutto ciò che potremmo considerare non così importante. Anche se Gesù parlava ai farisei, questo insegnamento è in realtà per noi oggi.

Ci sono cose, come abbiamo detto, che non consideriamo importanti, ma sono importanti agli occhi di Dio. Sto parlando di cose che hanno a che fare con gli insegnamenti che troviamo nella Sua parola. Prendiamo per esempio uno dei comandamenti dicendoci di non rubare. A cosa si riferisce la Bibbia quando parla di questo? A un oggetto, a una quantità particolare o semplicemente dell'azione in sé? Certo che si riferisce all'azione. Qualcuno potrebbe pensare che quando si tratta del rubare, ha da fare con qualcuno che ruba una grossa somma di denaro o si approfitta di una persona debole. Sì, certo, questo pure è il caso, ma rubare significa pure prendere cinque euro solo. Questo è qualcosa che noi possiamo considerare come qualcosa di minimo o non importante. Lo stesso esempio potrebbe valere per la bugia e qualsiasi altra cosa. Potrebbe essere una piccola bugia rivolta a una sola persona e non un grande inganno raccontato a un grande pubblico. Queste sono cose che consideriamo non così importanti e a volte non ci pensiamo nemmeno o non le consideriamo come qualcosa a cui prestare attenzione o cercare di evitare. Succede anche alle persone che conoscono la parola di Dio. Loro non sempre considerano di confrontare queste con ciò che dice la parola di Dio perché non le considerano importanti. Anche se non sono importanti ai nostri occhi, potrebbero esserlo agli occhi di Dio. Per quanto scioccante possa sembrare, Dio misura i peccati equamente. Non fa differenza tra loro. Alle porte del paradiso, non ti chiederà se hai commesso peccati grandi o piccoli. Ti chiederà se hai accettato il sacrificio del Suo Figlio. La Bibbia dice che chi è nato da Dio non persiste nel peccare (1 Giovanni 5:18). Ciò significa che dopo aver accettato Cristo, ti può ancora capitare che pecchi, ma il tuo atteggiamento nei confronti di ciò sarà diverso e sarai nel processo di santificazione (1 Corinzi 1:2 , 1 Corinzi 6:11 , Ebrei 12:10 , Ebrei 12 :14). Con questo non sto promuovendo una perfezione creata dall’uomo che si esprime in tutti i dettagli e le apparenze esteriori. Siamo tutti peccatori e non siamo perfetti. Parlo dell'atteggiamento e del desiderio che abbiamo di obbedire a Dio in quelle cose minime ma essenziali che si mostrano nella Sua parola. Dio non guarderà se hai lucidato bene le scarpe per il servizio domenicale o quella macchia di caffè sulla Bibbia, o se hai fatto bene la piega ai pantaloni. Lui non ti condannerà per queste cose, e nemmeno noi dobbiamo condannare noi stessi per questo. Lui non baderà a quelle cose ma piuttosto alla piccola bugia che hai detto al tuo amico o l'altra cosa che hai preso senza permesso dal tuo posto di lavoro. Questi ultimi esempi sono parti essenziali della parola di Dio che non importa quanto grandi o piccoli siano, devono essere obbediti e rispettati. Queste cose hanno a che fare con ciò che accade nel cuore della persona. Vengono dal cuore (Matteo 15:17-19). Non riguardano solo usanze esteriori o certe opere che una persona manifesta e fa davanti agli altri. Ciò pure ha da fare con certe altre cose che la Bibbia ci comanda di fare, ma qua il caso e un po’ diverso. Spesso ha da fare con le cose che solo noi sappiamo e facciamo quando siamo da soli.

Non mi riferisco ai piccoli errori che commettiamo senza prestare attenzione. Questo potrebbe accadere e dopo aver visto che eravamo distratti, cercheremo di stare più attenti la prossima volta. Mi riferisco a cose che sappiamo e facciamo, ma semplicemente non le consideriamo importanti perché spesso guardiamo alle dimensioni di una cosa, e questo è il modo in cui misuriamo quanto sia sbagliato. Dio la vede in un modo diverso e esaminerà il nostro atteggiamento verso queste cose. Sicuramente peccheremo in queste e altre cose, ma Egli vedrà se lo abbiamo fatto con negligenza o se abbiamo cercato di evitarlo.

Vediamo il contesto in cui Gesù ha pronunciato la frase, dicendo che chi è ingiusto nel poco è ingiusto anche nel molto (Luka 16:10). Lo disse ai farisei dopo aver raccontato loro la parabola del fattore infedele (Luka 16:1-8). Attraverso quella parabola, voleva dire loro che dovevano usare le ricchezze materiali e il denaro per il regno di Dio e non essere egoisti con queste cose. Per questo, dopo la parabola, Lui ha detto loro di essere fedeli nelle cose più piccole. Sappiamo che questo non si riferisce solo al denaro ma a tutto ciò che qualcuno potrebbe considerare come qualcosa di minimo o insignificante. I farisei erano molto attenti ad ogni dettaglio, dal modo in cui si vestivano alle osservanze più piccole e alla decima che davano. Loro stavano pagando la decima anche su piccole cose come la menta, l'anice e il cumino. Quando qualcuno guarda queste cose, direbbe che loro erano molto attenti a tutte le cose minime e dettagli ed erano perfetti. Ma non era così agli occhi di Dio. Gesù li rimproverava spesso e una volta disse loro: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell’aneto e del comino e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre.” (Matteo 23:23)

Da questo passo vediamo che loro volevano apparire perfetti osservando alcuni dettagli, ma trascuravano ciò che era grande, come la giustizia, la fede e la misericordia. Avevano una opinione diversa e non giusta sui dettagli e su ciò che era importante davanti a Dio. Di solito qualcuno osserva tutti i dettagli perché vuole essere perfetto. La differenza è che loro mantenevano e osservavano i dettagli che si manifestavano all’esterno, così come la maniera in cui si vestivano, come pagavano la decima, ecc. Lo facevano più per essere visti e non per Dio. Non esisteva un criterio giusto per ciò che era davvero importante agli occhi di Dio.

Anche alcuni dei comandamenti che osservavano furono inventati da loro e aggiunti alla legge di Mosè. Queste erano cose che non erano realmente importanti agli occhi di Dio perché avevano a che fare solo con l'apparenza. Intanto anche Dio vuole operare lì, ma Lui vuole farlo dall'interno e non dall’esterno solo. Gesù disse loro: “…pulisci prima l’interno del bicchiere e del piatto, affinché anche l’esterno diventi pulito.” (Matteo 23:26)

Ci sono cose che sono importanti ai Suoi occhi, ma non possono essere cambiate solo con sforzi esteriori. Prendiamo come esempio la maniera vulgare con cui uno si esprime come le parolacce o le bestemmie. Possiamo fare uno sforzo per smettere di farlo cambiando il nostro vocabolario e il nostro modo di parlare, ma l’unico e più efficace modo sarà cambiare i nostri cuori, cosa che potrebbe essere fatta solo attraverso la Sua grazia e il Suo potere. Faremo sempre uno sforzo per non dire la parola sbagliata, ma quando i nostri cuori saranno puliti, sarà molto più facile. Questo è anche il Suo desiderio: cambiarci dall'interno e scrivere le Sue leggi nei nostri cuori. I farisei invece volevano concentrarsi solo sul cambiamento esteriore. Ecco perché li chiamò anche ipocriti (Matteo 23:13). Parole dure, ma esprimono semplicemente il modo in cui Egli si oppone a un cambiamento soltanto esteriore e superficiale che gli impedirà di cambiarci davvero e di salvarci. Ecco perché quando parliamo del contesto in cui Egli parlò di essere fedeli nelle cose minime; si tratta di cose che facciamo in privato . Queste sono cose che possono essere viste solo da Dio. Cose che forse consideriamo piccole ma che sono importanti ai Suoi occhi, e chissà, può darsi che non facendole inghiottiamo un cammello, nel senso che le consideriamo semplicemente piccole e insignificanti, ma in realtà potrebbero essere importanti. Le stesse persone alle quali Gesù ha detto che ingoiano il cammello, ha anche detto che non sono fedeli nelle cose minime.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché pagate la decima della menta, dell’aneto e del comino e trascurate le cose più importanti della legge: il giudizio, la misericordia e la fede. Queste sono le cose che bisognava fare, senza tralasciare le altre. Guide cieche, che filtrate il moscerino e inghiottite il cammello! (Matteo 23:23, 24)

Quando si parla di un cammello, si parla di qualcosa di enorme. Quando in questo brano si parla che colavano il moscerino, si intende che prestavano attenzione anche a ciò che è piccolo e insignificante, ma quando si parla di essere fedeli alle cose minime secondo il vangelo, si parla soprattutto di ciò che Dio considera importante. Dio lo definisce minimo nelle Scritture perché sa che noi lo consideriamo qualcosa di minimo. Agli occhi di Dio, invece, è importante. Ciò che invece viene menzionato che loro osservavano in Matteo 23:23 come pagare la decima della menta e del annetto è ciò che consideravano importante, ma in realtà non lo era davanti a Dio. Dio guarda alla giustizia, alla misericordia e alla fede. Queste cose, purtroppo, spesso vengono considerate come qualcosa di minimo dagli uomini. Possiamo vedere lo stesso nel vangelo di Matteo 25:40 quando Gesù parla delle persone di cui prendersi cura, definendole “minimi”. Non erano “minimi” ai Suoi occhi. Erano importanti. È solo che si tratta di persone che la gente potrebbe considerare meno. Ecco perché ciò a cui potremmo non dare importanza potrebbe essere un “cammello”, ovvero qualcosa di grande e importante, e ciò che potremmo considerare importante potrebbe essere meno importante agli occhi di Dio e spesso ha a che fare con l'apparenza.

Pertanto, vediamo che qualcosa è minimo perché loro lo consideravano minimo, ma allo stesso tempo potrebbe essere grande e importante agli occhi di Dio.

Spesso, quando si tratta di essere fedeli con ciò che è minimo, si tratta di ciò che dobbiamo fare davanti a Dio e delle cose che solo Lui può vedere. Ha a che fare con i momenti in cui siamo soli. Potremmo essere persone che cercano Dio e desiderano conoscerlo, ma se non siamo fedeli nelle cose minime, Egli non ci affiderà le altre cose più grandi. Questo è anche ciò che dice la parola.

“Chi è fedele nelle cose minime è fedele anche nelle grandi, e chi è ingiusto nelle cose minime è ingiusto anche nelle grandi. Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere?” (Luca 16:10, 11)

Potremmo desiderare di crescere nel ministero o anche di avere una posizione importante in una chiesa, ma non la avremo mai veramente se non siamo fedeli nelle più piccole questioni riguardo la Sua volontà e ciò che Lui desidera. Come ho già detto, questo non ha a che fare con i dettagli esteriori ma con le cose essenziali che Egli ci ha comandato di fare. Ha a che fare con ciò che è chiaramente scritto nella Sua parola.

Quando si parla di ciò che è minimo, si parla anche di cose che non sono direttamente menzionate nella Bibbia ma che hanno a che fare con essa. In fin dei conti, tutte le cose nella vita hanno a che fare con la Bibbia, poiché questa è la guida definitiva data agli uomini da Dio. Le cose riportate nella Bibbia hanno a che fare con l’atteggiamento e il modo in cui vengono fatte le cose. Questo è il fondamento di tutto ciò che facciamo nella vita. Forse non troveremo scritta letteralmente nella Bibbia la nostra esatta situazione, anche perché la Bibbia è stata scritta secondo gli usi e i costumi della gente di quel tempo, ma sicuramente troveremo qualcosa che ha a che fare con il nostro modo di fare le cose. Non siamo tutti pescatori come lo era Pietro, ma ciò non significa che gli insegnamenti che lui ha ricevuto facendo questo non siano per noi. Sappiamo che in Luca 5:5 Pietro disse a Gesù che non aveva preso nulla per tutta la notte ma che avrebbe comunque gettato la rete secondo la parola di Gesù. Potremmo applicare questo insegnamento alla nostra vita in modo tale da dover seguire la guida di Gesù per avere successo in ciò che facciamo nella vita. Non solo per ciò che è materiale perché la Bibbia non dà priorità a questo, ma alla volontà di Dio nella nostra vita. Pietro non divenne il pescatore di maggior successo dopo aver conosciuto Gesù, poiché in seguito non continuò a pescare. Quella fu solo una lezione da cui apprese che doveva seguire e obbedire a Gesù in tutti gli ambiti della sua vita e confidare nella Sua voce. La priorità di Dio non è pescare ma ascoltare la Sua voce. Possiamo prendere come esempio qualcosa che Paolo disse in 1 Corinzi 9:9, 10.

“Difatti, nella legge di Mosè è scritto: «Non mettere la museruola al bue che trebbia il grano». Forse che Dio si dà pensiero dei buoi? O non dice così proprio per noi? Certo, per noi fu scritto così; perché chi ara deve arare con speranza e chi trebbia il grano deve trebbiarlo con la speranza di averne la sua parte.” (1 Corinzi 9:9, 10)

Qui vediamo un passo dell'Antico Testamento che Paolo usò come esempio da applicare alla loro vita quotidiana di quel tempo. Dio non è direttamente interessato ai buoi, come disse qui Paolo, ma se si tratta della Sua volontà e gloria, allora usa quella situazione per parlarci. Ecco perché quando parliamo di essere fedeli con ciò che è minimo, potremmo vederci in situazioni in cui abbiamo bisogno di essere fedeli, ma non le vediamo letteralmente nelle Scritture. Ciò non significa che non dobbiamo considerare quelle situazioni. Supponiamo, ad esempio, che tu lavori in un'autofficina e il tuo capo ti dica di utilizzare un vecchio set di strumenti quando ripari un'auto invece di quelli nuovi. Tu pero sei tentato a disobbedire il tuo capo e ad usare quelli nuovi perché sai che così finiresti prima il lavoro. Ciò potrebbe sembrare qualcosa di banale e di così poco ai tuoi occhi. Dopotutto, la Bibbia non parla di quali strumenti è necessario utilizzare per riparare un’auto. Tuttavia, anche se non è scritto direttamente su questa esatta situazione, devi considerare che la Bibbia ci parla di obbedire alle autorità e di obbedire ai nostri padroni per amore di Dio; Voglio dire che possiamo glorificare Dio così facendo (Romani 13:1, 2 , Colossesi 3:22, 23). L'unica volta in cui non dobbiamo farlo è quando ci dicono di fare qualcosa che disonora Dio. Tuttavia, usare un vecchio set di strumenti non lo disonora. Se ci troviamo in una situazione in cui semplicemente non vogliamo farlo in quel modo, è meglio piuttosto ammettere che non l'abbiamo fatto in quel modo e spiegare le ragioni per cui lo facciamo al nostro capo o a chiunque altro è coinvolto in quella situazione. È meglio vivere nella luce e non nascondersi che vivere nella menzogna per una situazione come quella. Una piccola disobbedienza o bugia in quel caso può sembrarci qualcosa di minimo e insignificante ma è comunque importante agli occhi di Dio. Anche se disobbediamo perché, per qualche ragione, non lo consideriamo giusto, è meglio ammetterlo davanti a quelle persone perché non vale la pena nascondersi e stare bene agli occhi delle persone come se fosse abbiamo fatto tutto come si deve, ma non stare bene agli occhi di Dio. È meglio vivere nella verità ed essere giusti con Dio che essere giusti solo con gli uomini. Quando siamo a posto con Dio, anche le altre cose e situazioni andranno a posto con il tempo. Tuttavia, il bicchiere si pulisce prima dall'interno verso l'esterno, il che indica che siamo a posto con Lui, e poi anche l'esterno sarà pulito (Matteo 23:25, 26). Se ci concentriamo prima sull’esterno, sicuramente rimarremo intrappolati nelle trappole e negli inganni di questo mondo.

Pertanto, anche se alcune situazioni in cui ci troviamo non sono menzionate specificamente nella Bibbia, le Scritture ci insegnano che non dobbiamo mentire e che dobbiamo obbedire alle nostre autorità. Questo è ciò su cui dobbiamo basare la nostra vita, e vale anche per qualunque situazione affrontiamo durante la giornata.

Un'altra parte della Scrittura che conferma ciò di cui parliamo è quando Gesù parla del lievito. Lui disse ai suoi discepoli di guardarsi dal lievito dei farisei e dei sadducei.

“E Gesù disse loro: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei e dei sadducei».” (Matteo 16:6)

Sappiamo tutti che il lievito viene posto nella farina e costituisce una piccola parte dell'intero impasto. Ciò nonostante, lo fa crescere. Ovviamente ci piace il pane lievitato, ma quando Dio disse al Suo popolo di mangiare solo pane azzimo (senza lievito), intendeva qualcos’altro. Quando la Bibbia parla del lievito, intende qualcosa di male e negativo la maggior parte dele volte (1 Corinzi 5:8). È interessante comunque che Dio paragona il male al lievito. È qualcosa di piccolo e insignificante, ma potrebbe crescere con il tempo. L'opera che Dio compie in noi e continua a compiere è purificarci dal male. Questo non è qualcosa che possiamo ottenere con le nostre proprie forze. È qualcosa che Egli opera in noi. Il suo scopo, tuttavia, non è quello di ridurre il male in noi in modo da poter solo cambiare le nostre azioni sbagliate con altre cose meno dannose. Lui vuole toglierlo completamente. Questo è un’opera che spesso richiede tempo e possiamo sentirci completamente puri solo quando siamo alla Sua presenza. Così il male sarà completamente tolto quando giungiamo alla vita eterna doppi di questa vita. Tuttavia, mentre siamo in vita siamo sotto questo processo in cui Lui ci santifica. Percio Lui ci avverte che il lievito potrebbe crescere se lasciato in noi. Per questo occorre prendere coscienza degli atteggiamenti e dei peccati apparentemente piccoli ed essere fedeli con gli ultimi. Anche qui non parla di piccoli errori che si commettono per mancanza di attenzione ma di atteggiamenti come l'ipocrisia, che era il lievito dei farisei, e la mancanza di fede e di speranza nell'eternità, che era il lievito dei sadducei.

Dare valore a ciò che ci dice e avere fede in Lui ci aiuterà a farlo. Nessuna persona può compiacerlo senza fede. È così che i nostri cuori possono essere veramente puri – quando Gli chiediamo con fede di perdonare i nostri peccati e purificarci.


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